Videogiochi

La trama di Horizon: Zero Dawn per PS4

Lo sviluppo di questo gioco è iniziato nel 2011, dopo che la software house Guerrilla Games completò Killzone 3

Tra le ambientazioni preferite dai creatori di giochi elettronici di ieri e di oggi, vi è sempre stato un mondo post-apocalittico dove i diversi personaggi dovevano cercare di sopravvivere, difendendosi da nemici di ogni genere. Questo è ciò che accade anche per un videogioco di recente uscita, come “Horizon: Zero Dawn“, di genere Action Rpg (quindi classico gioco di ruolo d’azione), però con una struttura cosiddetta Open World, quindi con possibilità del giocatore di potersi muovere senza limitazioni all’interno del mondo virtuale del gioco.

L’uscita di questa nuova creazione ludico-elettronica è stata accolta positivamente dalla critica specializzata, soprattutto per quanto riguarda la storia, la grafica in generale e la costruzione dei personaggi, in particolare quello della protagonista. Anche a livello commerciale questo videogame ha ottenuto un buon successo, superando i 3 milioni di copie vendute nel primo trimestre dopo la sua uscita ufficiale ed oltrepassando nel tempo anche quota 7 milioni. Cerchiamo di conoscere meglio questo videogioco.

Lo sviluppo di questo gioco è iniziato nel 2011, dopo che la software house Guerrilla Games completò Killzone 3. Questo progetto è stato definito dallo stesso direttore l’idea più rischiosa che la casa di sviluppo abbia proposto. Horizon Zero Down è stata la prima proprietà intellettuale sviluppata da Guerrilla Games dopo Killzone (2004) e il primo tentativo di sviluppo di un gioco di ruolo, tipologia estremamente difficile da realizzare senza esperienza, ma che è riuscita perfettamente.

Il gioco sfrutta il motore grafico Decima, sviluppato dalla stessa Guerrilla per Killzone: Shadow Fall e riadattato a Horizon Zero Dawn. Il gioco è stato presentato per la prima volta all’E3 del 2015, vincendo il premio di gioco più originale, ed è uscito il 28/2/17 in Nord America e il giorno dopo in Europa. È il titolo di debutto per una nuova IP su PlayStation 4 di maggior successo di sempre, grazie alle oltre tre milioni di copie, che gli danno anche l’argento come titolo per PlayStation 4 più venduto di sempre, dopo The Witcher III. Un’espansione chiamata The Frozen Wilds è stata pubblicata il 7 novembre 2017.

Ambientazione e storia del videogioco

horizon dawn trama

Il gioco si sviluppa seguendo le avventure della sua protagonista Aloy, una cacciatrice che si ritrova in una realtà post-apocalittica in cui imperversano dei robot ostili, chiamati Macchine, e gli umani sopravvissuti sono raggruppati in varie tribù. La giovane cerca in tutti i modi di scoprire la causa della sua emarginazione all’interno della propria tribù e, al tempo stesso, cosa sia accaduto all’umanità intera. In tale contesto, il giocatore può combattere nemici e robot attraverso alcune tipologia di armi, come ad esempio delle lance, ed usando varie tattiche per non farsi catturare.

Scopriamo la trama

Siamo nel 3039 e la civiltà umana è quasi scomparsa, lasciando il posto a dei robot evoluti dalle varie forme e a piccoli insediamenti tribali umani. La ragazza orfana Aloy cresce sotto gli insegnamenti di Rost e si ritrova sin da piccola un oggetto, chiamato Focus, che riesce ad analizzare persone, oggetti e luoghi attraverso una rete elettronica. Lei intende, grazie al superamento di una prova, cercare di scoprire di più sul suo passato. Durante tale prova, Aloy assieme ad altri viene attaccata da alcuni banditi.

Riuscita a sopravvivere e portata all’interno di una montagna, la ragazza scopre di essere stata il bersaglio di tali banditi, in quanto somigliante ad una donna, ma per saperne il motivo deve aprire una porta all’interno di tale montagna. Per riuscirvi, dovrà ottenere delle informazioni necessarie, quindi dovrà affrontare una serie di avventure e peripezie in diversi territori. Dopo scontri con delle macchine, Aloy viene a sapere che i banditi facevano parte di una fazione criminale e che venerano Ade, una creatura misteriosa. E questa, per motivi sconosciuti, intende eliminare la ragazza.

Al tempo stesso, essa riesce a sapere di somigliare ad una scienziata di nome Elisabeth, che aveva ideato un presunto piano (Zero Dawn) per far sopravvivere l’umanità nonostante la distruzione della civiltà. Per aprire la porta nella montagna e conoscere la verità, Aloy dovrà recuperare ulteriori informazioni, anche grazie ad un amico-guida di nome Sylens. La ragazza presto viene a scoprire che Zero Dawn, in realtà, era un progetto più complesso e non è andato come previsto. Tuttavia, riuscita a recuperare le informazioni necessarie, adesso può aprire la porta nella montagna.

Il finale della storia

Aloy riesce a superare finalmente questa soglia e viene a sapere che Zero Dawn prevedeva un protocollo di rigenerazione dell’umanità, tuttavia non andato secondo i piani. L’intelligenza artificiale Gaia, creata dalla stessa scienziata e che gestisce tale protocollo, per porvi rimedio, aveva “rigenerato” una nuova Elisabeth, cioè Aloy. Questa, alla fine, dovrà poi eliminare Ade, in realtà un elemento fuori controllo della stessa Gaia e che programma di eliminare gli esseri umani in casi particolari prestabiliti.

A questo punto, la ragazza, con l’aiuto di Sylens, si avvia ad affrontare Ade per fermarlo definitivamente. Dopo una serie di scontri con altre macchine, alla fine Aloy riesce a bloccare Ade, mentre l’amico lo rinchiude in una sorta di gabbia. Conclusa la sua caccia, la ragazza rintraccia il luogo dove si era rifugiata Elisabeth e ne scopre il corpo, da cui poi prende un piccolo ciondolo in suo ricordo.

Alcune curiosità sullo sviluppo

Inizialmente, la mappa, già abbastanza grande, era 50 volte più grande di quella definitiva, ma è stato deciso di ridurla in quanto Guerrilla voleva che un evento occasionale capitasse ogni 200 metri e ciò sarebbe stato impossibile con una mappa così grande: le dimensioni superavano, infatti, la mappa di GTAV e di TESV: Skyrim sommate tra loro, il che avrebbe occupato troppa memoria.

Inizialmente, non avrebbero dovuto esserci nemici umani, ma successivamente si decise di aggiungerli. Inoltre, si pensava di inserire una meccanica simile al Sistema di Recupero Fulton presente in alcuni capitoli di Metal Gear Solid, per permettere ad Aloy di catturare delle macchine, ma fu rimossa dalla versione finale perché era complessa e poco realistica, relativamente al mondo di gioco, vedendola come una forzatura.

Il gioco si ispira a varie opere letterarie, videoludiche e cinematografiche: la doppiatrice di Aloy e il lead writer hanno dichiarato di essersi ispirati ad alcuni racconti biblici come Ben-Hur e I Dieci Comandamenti, mentre il direttore artistico ha rivelato l’importanza di Resident Evil 4 a livello di level design, meccaniche di gioco e nemici. Il finale commovente del gioco, invece, è un ricalco del finale di The Last of Us, che ha colpito molto lo stesso direttore, motivo per il quale ha deciso di riprendere lo stesso mood in Horizon.

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