Videogiochi

Top 10 Videogiochi da fare in Coop

C’è poco da dire, abbiamo sempre pensato che l’unica cosa più divertente di giocare ai videogiochi, sia giocare ai videogiochi in compagnia

Ce ne siamo accorti mentre stilavamo gli altri listoni: ci trovavamo sempre a premiare quei giochi che riuscivano ad offrire una modalità cooperativa solida e convincente.

Ed è per questo motivo che ora vi beccate il listone: Top 10 giochi cooperativi.

C’è poco da dire, abbiamo sempre pensato che l’unica cosa più divertente di giocare ai videogiochi, sia giocare ai videogiochi in compagnia. Abbiamo cominciato a farlo all’Alba della storia dell’Uomo alternandoci con il nostro amico/fratello, abbiamo continuato con i LAN Party in salsa Starcraft, fino a sfruttare l’online armati di cuffioni di ordinanza per organizzare le nostre azioni con i nostri compagni.

Eccovi, quindi, una serie di giochi che vi faranno amare ancora di più i vostri amici, l’importante è che il giorno dopo vi andate a prendere una birra nella VitaVera perché va bene tutto, ma non toglieteci la birra con gli amici!

Vai con il listone!

Borderlands

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Coloratissimo, stiloso, caciarone, questi sono solo i primi aggettivi che vengono in mente pensando alla saga di Borderlands. Come abbiamo avuto modo di dirvi in altre sedi, il gioco dei ragazzi di Gearbox è uno degli sparatutto in prima persona più divertenti a cui abbiamo mai giocato.

Caratteristica peculiare di Borderlands è la fusione tra dinamiche da FPS con quelle da gioco di ruolo: avremo la possibilità, infatti, di salire di livello, scegliere nuove abilità e caratterizzare il nostro personaggio secondo il nostro stile.

Anche la scelta del personaggio con cui affrontare il gioco, rimanda al mondo dei giochi di ruolo: avremo, quindi, il tank, l’healer/supporto, quello dedito a fare più danni possibile, il caster e così via.

Se il gioco è in questo listone, ovviamente, è perché ha anche una componente cooperativa fantastica: giocare con altri tre amici e sentirli tutti in cuffia è estremamente divertente, anche se il tono fracassone rende meno fondamentale la cooperazione (non che non ci sia, eh, ma è minoritaria rispetto ad altri giochi che vi abbiamo presentato). Andando avanti con le iterazioni, gli sviluppatori hanno cercato di stimolare un minimo di cooperazione, inserendo delle dinamiche che premiamo l’interazione tra personaggi con degli effetti: date il cinque a Claptrap è state ad osservare cosa succede!

Left for Dead 2

videogiochi in cooperativa left for dead 2

Sparatutto in prima persona sviluppato da Valve, meglio noti come i ragazzi a cui vogliamo benissimo perché ci hanno regalato Half Life, ma per alcuni noti come i ragazzi che odiamo perché non ci hanno ancora regalato Half Life 3.

La natura del gioco è essenzialmente cooperativa, è nato ed è strutturato proprio per questa modalità; possiamo scegliere, infatti, uno dei 4 personaggi, e far controllare gli altri dai nostri amici… ma per fare cosa? Per ammazzare gli zombie! Non ve l’aspettavate eh, che sorpresone! Il nostro obiettivo sarà sopravvivere all’ennesima epidemia zombie, scatenata da bho, perché bho, passando attraverso orde di stolidi ma velocissimi nemici, raggiungendo la prossima Safe House.

Passando di Safe House in Safe House, dobbiamo partire da Savannah, Georgia e ad arrivare a New Orleans, in Lousiana, dove finalmente troveremo l’elicottero da estrazione che ci porterà fuori dall’Inferno. Left 4 Dead 2 ha fatto un grosso passa avanti dalla prima iterazione, migliorando praticamente sotto ogni aspetto: più armi, più nemici e più bastardi, più sorprese spiacevoli che ci faranno imprecare tutto l’imprecabile mentre cerchiamo di portare a casa la pelle.

Anche qui, ovviamente, la collaborazione è centrale per il successo: profondere gli sforzi senza un minimo di coordinazione, vi farà soltanto sprecare un mare di pallottole, lasciandovi inermi in balia di quello zombie lì, che state tranquilli, prima o poi riuscirà a buttare giù quella misera porta di legno.

Bloodborne

videogiochi in cooperativa blodborne

I puristi dei Souls ritengono che giocare in cooperativa a questi giochi vi renda automaticamente degli scarsoni e che vi state rovinando l’intera esperienza. Che siamo d’accordo o meno (non lo siamo), è fuori di dubbio che affrontare l’ambientazione gotica che caratterizza Bloodborne fianco a fianco con un amico, non ha eguali e, oltre a rappresentare un aiuto per affrontare i sempre fastidiosi nemici che il gioco ci mette di fronte, ha anche una valenza narrativa: il collegamento tra i Cacciatori è un elemento ben presente nel gioco e privarsi di questa parte dell’esperienza non ha francamente senso.

Ma come funziona il multiplayer in Bloodborne? Come negli altri Souls, per farci aiutare da un amico, dobbiamo evocarlo nel nostro mondo, consumando dei Punti Intuizione, a patto che sia di un livello simile al nostro. Il nostro mondo, ovviamente, reagisce a questo aiuto, rendendoci vulnerabili alle invasioni di altri giocatori che vogliono farci la pelle e aumentando la forza e la resistenza dei boss che andremo ad affrontare, perché va bene avere un aiuto, ma figuratevi se poteva essere una cosa gratis!

Abbiamo scelto Bloodborne per il nostro listone e non altri giochi della famiglia Souls perché ha una modalità in più che permette di collaborare anche ai puristi di cui sopra, che vogliono affrontare la storia principale da soli. Durante il gioco, infatti, troveremo degli oggetti speciali che si chiamano Calici che, se usati su delle lapidi, ci danno accesso a dei dungeon che possiamo esplorare liberamente con il nostro compagno, affrontando i vari boss che ci permettono di raggiungere il piano successivo.

Rocket League

videogiochi in cooperativa rocket league

Metto le mani avanti: so già che non riuscirò a convincervi solo con le parole che Rocket League è un gioco veramente divertente. D’altronde non me ne stupisco nemmeno, le premesse sono tutt’altro che invitanti; se uno vi dicesse che esiste un gioco in cui si può giocare a pallone comandando delle macchinine, c’è una sola possibilità che non gli ridiate in faccia? Probabilmente no, anche io l’ho provato solo perché gratuito con il Playstation Plus. Eppure mi sono dovuto ricredere e provo a farvi capire perché. Il gioco ci fa scegliere la nostra macchina (ne esistono diversi tipi dalle caratteristiche diverse) e ci cala in un’arena, chiusa da delle pareti di vetro.

C’è un compagno accanto a noi e dall’altra parte altre due macchine che non aspettano altro che prendersela con noi; non appena suona la sirena, una palla gigante cade in mezzo al campo e da lì si scatena l’inferno. Tutti partono alla caccia della palla per cercare di spingerla all’interno della porta avversaria. La difficoltà del gioco, ovviamente, è nel fatto che il paraurti della nostra macchina non è che sia esattamente educata come il piede di Ronaldo, anzi, ma anche il fatto che sia tutto gestito come un giro sulle macchine a scontro, non giova di certo.

Non mi fraintendete, però, perché non potete gettarvi tutti in mezzo alla mischia e pensare di uscirne vivi, perché anche qui viene premiata l’organizzazione, quindi riuscirete a vincere solo se sarete in grado di mettere insieme una manovra coordinata con il vostro amico, altrimenti soccomberete sotto i colpi di cofano che quei due coreani che vi rideranno alle spalle dall’altra parte del mondo.

Saints Row IV

videogiochi in cooperativa saints row 4

Conosciuto anche come Grand Theft Auto fuori di testa, per il suo tono tanto, ma veramente tanto sopra le righe.
Trama a parte che, ovviamente, in un gioco del genere è più un pretesto narrativo che altro, Saints Row è un gioco che fa di tutto per far divertire il giocatore, non lo sfida in senso canonico, ovvero con la difficoltà o facendogli spremere le meningi, casomai lo sfida a fare la cosa più assurda e rumorosa, ed è cosa buona e giusta.

E cosa c’è di più bello dello scatenare il caos? Ma scatenare il caos in due ovviamente. Un vostro amico, infatti, può raggiungere il vostro mondo e aiutarvi a portare al termine la missione che state intraprendendo (sbloccandola anche nel suo di mondo): così facendo avrete il doppio dei poteri per far esplodere cose! Come già accennato, il gioco non è particolarmente sfidante e il multiplayer non cambia le cose: giocare in coop è solo una questione di aggiungere divertimento al divertimento. Vi pare poco? A noi assolutamente no

Dying Light

videogiochi in cooperativa dying light

A breve dovrò comprare un dizionario dei sinonimi e contrari versione zombie, perché non so più come introdurre giochi di questo tipo… comunque, eccoci di nuovo a parlare di Dying Light, gioco di cui abbiamo già apprezzato le caratteristiche che, nonostante tutto, mantengono fresco il genere del MANvsZombie; in particolare, ci hanno colpito le implicazioni dovute al portare i movimenti del parkour applicati ad un FPS e il ciclo giorno/notte che ci fa alternare nello status di predatore e preda.

Il nostro obiettivo nel gioco è quello di sopravvivere all’invasione zombie e per farlo è sempre consigliabile mantenere un approccio molto cauto, un incedere riflessivo; buttati nelle mischia e gli zombie useranno le tue budelle come rotelle alla liquirizia. In questo caso, l’aggiunta del coop cambia totalmente anche le dinamiche del gioco, facendovi raggiungere da un massimo di tre amici, infatti, si passa dallo stile survival e dal ritmo compassato, allo stile più action e ad un ritmo frenetico, allungando così la vita di questo titolo.

Divinity Original Sin 2

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Questo, molto probabilmente, è il gioco che più ci ha divertito. Di Divinity vi abbiamo già parlato tra i migliori videogiochi occidentali, vi abbiamo esaltato il suo essere un gioco di ruolo “vecchia scuola” aggiornato molto bene alle dinamiche e alla sensibilità odierna. Già il primo episodio esaltava la componente multiplayer, non solo perché permetteva di giocare tutto il gioco con un nostro amico, ma perché la collaborazione era al centro delle dinamiche di gameplay.

Ci ricordiamo ancora benissimo le combo create grazie ad una nuvola di veleno ben piazzata e ad una freccia infuocata lanciata al momento giusto. Il secondo episodio rilancia su tutta la linea, partendo dall’aumentare il numero di amici con cui possiamo condividere l’esperienza, portandolo da 2 a 4; a questo si aggiunge una maggiore influenza dell’ambiente circostante e la possibilità di interagirci, rendendo ancora più numerose e interessanti le modalità di cooperazione con i nostri compagni.

Il tutto, anche qui, viene favorito dalla solida struttura a turni che premia la riflessione e la coordinazione, invece dell’azione frenetica e la ripetizione ossessiva della stessa routine.

Payday 2

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Vi piacerebbe andare a rapinare banche con tre vostri amici? La risposta a questa domanda, ovviamente è NO scritto pigiando forte sui tasti e tutto in CAPS LOCK. Payday 2, però, vi permette di provare virtualmente quanto questa attività sia deprecabile e socialmente inaccettabile! Scherzi a parte, anche se Payday ci mette nei panni di antieroi, rimane un gioco divertentissimo che ci mette nelle condizioni di poter organizzare delle rapine, indossando le maschere con i protagonisti di Point Break.

In una prima fase, avrete la possibilità di scegliere il vostro personaggio (mi raccomando mettete su un team ben bilanciato, visto che ogni personaggio ha caratteristiche ed abilità peculiari) ed equipaggiarlo con armi e strumenti che pensate possano esservi utile durante il colpo e poi non vi rimane altro che scegliere il vostro approccio: volete fare i vaghi, creando diversivi e mantenendo un basso profilo, oppure preferite entrare ad armi spianate e sprigionare il caos? Non c’è una risposta giusta, l’importante è che vi coordiniate bene con i vostri compagni, altrimenti è un attimo che vi ritrovate con uno della SWAT che vi prende alla spalle e vi fa una faccia tanta.

Il gioco non è esente da difetti, i bug non si contano nemmeno, ma la frenesia e le possibilità che vi mette a disposizione fanno perdonare tutti i problemi.

Cuphead

videogiochi in cooperativa Cuphead

E’ bastato uno sguardo allo stile cartoon anni ‘30 per farci entrare nel cuore Cuphead ed è bastato metterci le mani sopra dieci minuti per provare a ricacciarlo fuori. Eppure è ben presente in questo listone: come mai? Perché Cuphead è un gioco difficile e punitivo, come erano difficili e punitivi i giochi spara-spara a scorrimento orizzontale tipici degli anni ‘80 (avete presente Ghost’n’Goblins?

Ecco, gli sviluppatori di questi due giochi condividono la professione della zia) ed è normale che un giocatore, sulle prime, si senta leggermente intimorito: si tratta di dinamiche a cui non siamo più abituati e, fino a quando le nostre dita non riprenderanno certi automatismi, il tutto può sembrare un po’ respingente. Se avete la forza di non distruggere il joypad e di superare questi maledetti dieci minuti, sarà tutta gioia: gioia per gli occhi, gioia per le orecchie, gioia per il vostro ego quando riuscirete a sconfiggere, finalmente, quel dannato boss che già vi ha fatto fuori diverse volte.

Bene, pensate che tutta questa gioia (e dolore) può essere condivisa con un vostro amico! I protagonisti del gioco, infatti, sono due, Cuphead e Mugman, due aggeggi da colazione antropomorfi che dovranno attraversare questo inferno di proiettili per ripagare un debito contratto con il diavolo. Vi avvisiamo, però, perché anche qui, come già in Metal Slug, è vero che giocare in due raddoppia la vostra capacità di fuoco (e le relative abilità speciali), ma aumenta esponenzialmente anche la confusione, soprattutto perché i personaggi sono molto simili e si differenziano solo per il colore dei calzoncini e di dettagli minimali come il naso e la cannuccia che ci esce dalla capoccia. Noi vi abbiamo avvisato!

Metal Slug

videogiochi in cooperativa metal slug

Se potessi riavere indietro tutte le monetine che io e il mio amico abbiamo infilato dentro il cabinato di Metal Slug, adesso sarei il proprietario di un paio di Ferrari. Comunque… tenete presente che Metal Slug è del 1996 e da quel giorno le versioni per le nuove piattaforme non hanno mai smesso di uscire: gran parte del merito va proprio al fatto che uno dei punti di forza è poter giocare interamente l’avventura con un nostro amico al fianco, uno di quelli fidati sempre pronto a prendersi una delle milleottocento pallottole sullo schermo per difenderci.

Per tutti quelli che dal 1996 ad oggi hanno avuto di meglio da fare, due parole su Metal Slug: il gioco di SNK è uno sparatutto a scorrimento orizzontale, caratterizzato da una grafica cartoonesca e da una generale atmosfera fuori di testa.

L’obiettivo è sparare con l’arma più assurda a nostra disposizione a qualsiasi cosa si muova sullo schermo, raccogliere tutti i power-up (lasciati gentilmente anche dai prigionieri che salviamo) e arrivare alla fine del livello per affrontare dei boss che, per dirla in parole povere sono grossi, tanto grossi, così grossi che fanno anche fatica ad entrare nello schermo. Oltre ad essere grossi, questi boss sono anche abbastanza suscettibili e li trovate già belli arrabbiati solo perché avete fatto fuori tutti i loro sgherri.

Il gioco in sè, pur non essendo paragonabile ai famigerati bullet hell, è più difficile della media, quindi giocarlo con un amico, bhè, vi complicherà anche le cose, perché nei momenti più concitati sarà più difficile capire chi siete, dove siete o, semplicemente, quando siete.

Il bello, però, è proprio questo, perché dopo ogni morte vi farete una bella risata!

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