Videogiochi

Videogiochi indie per PS4, PC, XBOX ONE: i nostri 20 consigli!

I videogiochi indie ben riusciti sono tanti e non vediamo l’ora di cominciare con questa selezione

In questo elenco ci sono alcuni dei nostri giochi preferiti. Il mondo degli indie è così vasto e variegato che ci siamo trovati quasi costretti a raddoppiare le posizioni a disposizione: è per questo che l’abbiamo diviso in due parti. Ma che significa indie? Fondamentalmente, indie vuol dire che durante lo sviluppo dei videogiochi, lo studio non ha un publisher alle spalle o, più in generale, diciamo che non ci sono ingerenze esterne. In sostanza, un gioco indie è stato sviluppato da uno sviluppatore indipendente.

In molti vedono questa libertà che gli sviluppatori hanno di perseguire i fini artistici come la salvezza dei videogiochi, in realtà, secondo noi, ci sono anche elementi negativi: avere un publisher esperto alle spalle avrebbe giovato a molti videogiochi indie.

Comunque vada, le chiacchiere stanno a zero perché, per fortuna, i videogiochi indie ben riusciti sono tanti e non vediamo l’ora di cominciare.

Come al solito non si tratta di una classifica perché i giochi indie presenti sono diversissimi; il nostro consiglio è di mettere tutti i giochi in elenco nella lista dei desideri dello store digitale della vostra piattaforma preferita e di comprarli in massa durante i saldi: alcuni titoli vengono via a pochi euro. Ne approfitto per mettere le mani avanti: siamo pienamente consapevoli che, nonostante le posizioni siano 20, abbiamo lasciato fuori un mare di videogiochi validi.

Transistor

top giochi indie: transistor

Partiamo dalle basi: Transistor è un videogioco indie di ruolo e d’azione, ambientato in un mondo fantascientifico. Transistor è stato sviluppato e pubblicato da Supergiant Games per PC Xbox Microsoft Windows, Linux e dispositivi iOS, nonchè per PS4. Inoltre sottolineiamo che è anche bello come poche altre cose al mondo!

E adesso cerchiamo di approfondire senza fare spoiler: impersoniamo Red, una cantante a cui viene rubata la voce e che deve lottare con tutta sè stessa per fermare i cospiratori che stanno mettendo a repentaglio questo futuro. Per farlo ci avvarremo dello spadone Transistor, arma che ci conferisce interessanti poteri e che ci fa da guida nel nostro viaggio, che culminerà in un finale che vi lascerà a bocca aperta.

Vi avvisiamo: comprate la versione del gioco che include la colonna sonora: da sola vale il prezzo del gioco!

Inside

top gioco indie: inside

Sequel spirituale del videogioco Limbo, ne riprende alcune caratteristiche (il tono generale, la palette cromatica e il fatto che il protagonista sia un bambino) ma le usa per andare ad esplorare territori completamente diversi. Il gioco è, in pratica, una gigantesca partita a nascondino che il protagonista deve giocare per rimanere in vita (anche qui, come in Limbo, si muore veramente male).

Lo scopo è evitare i grandi, che indossano delle maschere e popolano questo mondo distopico. Nel corso del gioco diventerà chiaro che esso è una critica, neanche troppo velata, ad una società spersonalizzata che ha trasformato tutti in simil-zombie controllati: per essere tra i videogiochi indie più semplici non è mica una critica da poco…

Ori and the blind forest

Il fascino di questo videogioco indie scalda il cuore; vedere Ori e Sein muoversi sullo schermo in un tripudio di colori e luci ci ha lasciato senza parole, anche grazie all’aiuto di una colonna sonora che vi invitiamo ad ascoltare non appena possibile.

Il punto di forza di questo gioco (appartenente alla categoria dei Metroidvania) è sicuramente l’esplorazione, qui resa ancora più invitante dal fatto che possiamo far crescere il nostro personaggio grazie ad un albero delle abilità che ci apre diverse possibilità. Il gioco è anche abbastanza impegnativo, cosa che non guasta mai, quindi aiutare Ori a ripristinare la foresta risulterà estremamente appagante!

Shovel Knight

Che ci fa un cavaliere con una pala? Ehm, la usa per affrontare un mondo a 8 bit, ispirato ai vecchi giochi Nintendo. In questo videogioco indie c’è da sconfiggere i boss che si incontrano lungo il cammino ed accumulare più tesori possibile.

Tutto qui? Sì, tutto qui se per “tutto qui” intendete “avventura old style estremamente divertente”! Perché alla fine, il superpotere di Shovel Knight è proprio questo: prendere gli stilemi dei vecchi giochi con cui siamo cresciuti ed aggiornarli, ammodernando le varie meccaniche tipiche dei platform 2d. E poi, il pensiero di un cavaliere con un pala, fa già ridere di suo!

Cuphead

Altro giro, altra perla di stile: stavolta ad essere omaggiati nella resa grafica sono i cartoni della Golden Age degli anni ‘30: Fleischer e Disney per intenderci. I due protagonisti, i fratelli Cuphead e Mugman, dovranno affrontare una serie di boss coloratissimi e fuori di testa, ma soprattutto difficilissimi da battere. Infatti, sotto la patina dello stile si nasconde un videogioco indie difficilissimo, fatto di continue boss fight e livelli run’n’gun che metteranno a dura prova i vostri joypad (mi raccomando, se proprio dovete lanciarli, ricordatevi di non farlo verso il televisore!). Il gioco può essere anche affrontato interamente in coop, così da potervi alternare nelle imprecazioni.

The binding of Isaac

videogioco indie: Isaac

Ho già utilizzato la locuzione “fuori di testa”, ma qui sono obbligato a tirarla di nuovo fuori perché non so veramente come altro definire un videogioco che prende ispirazione dalla Bibbia (vi ricordate come si chiamava il figlio che Dio chiede ad Abramo di sacrificare? Bravi: Isacco), aggiornandola ai giorni nostri. Anche qui c’è il nostro piccolo Isacco che rischia la pelle perché la mamma, fondamentalista ultracredente che passa le giornata a guardare i telepredicatori, inizia a sentire le voci che la invitano a far fuori il figlio perché intriso di peccato. Più fuori di testa di così si muore.

Il nostro compito, quindi, è quello di guidare il piccolo Isaac all’interno di dungeon creati proceduralmente (quindi, diversi ogni volta che li riaffronteremo) e scendere i livelli fino ad affrontare la Mamma. Vabbè, vi ho avvisato: tra i videogiochi indie, questo è davvero fuori dalla norma!

Hellblade: Senua’s Sacrifice

top 20 videogiochi indie: Hellblade

Un videogioco indie tripla A. Così hanno definito il gioco gli stessi Ninja Theory, intendendo che sono riusciti ad ottenere la libertà degli indie senza rinunciare alla qualità degli aspetti più “sensoriali”. Anche se non è esente da compromessi, dobbiamo riconoscere che è esattamente così: raramente i nostri sensi sono stati coinvolti in modo così “totale”.

Se giocherete ad Hellblade con delle cuffie di qualità, vi sembrerà di avere anche voi le voci nella testa e sfiorare la pazzia. Sì, pazzia, perché è di questo che parla il gioco e lo fa mettendoci nei panni di Senua, una ragazza appartenente alla tribù dei Pitti. Senua è impegnata in un viaggio per affrontare gli dei e salvare l’anima del suo amato defunto. Le principali critiche al gioco vanno a toccare la parte del gameplay, ovvero i puzzle game ambientali e i combattimenti. Se sul gameplay potremmo anche essere d’accordo, la vediamo esattamente al contrario sul sistema di combattimento: è intuitivo ed appagante. Non siete convinti? Guardate la nostra playlist e vi innamorerete.

Minecraft

Devo ammettere di non essere mai stato un fan di Minecraft, ma non posso non riconoscergli che ha spaccato il mercato, tanto da portare Microsoft ad acquistare tutto lo studio Mojang per 2 miliardi e mezzo. Sì, 2.500.000.000… vi lascio un po’ di secondi per visualizzare tutti gli zero di cui è composto questo numero.

Ma come ha fatto Minecraft ad avere una così grossa influenza? Nel più semplice dei modi: ha rinunciato ad ogni velleità di realismo e di ipertrofismo grafico e ci ha regalato la libertà di fare più o meno tutto quello che vogliamo! Sul serio: ci sono dei video su youtube che mostrano cosa sia riuscita a costruire la gente all’interno di Minecraft ed è a dir poco pazzesco. Infatti, possiamo prendere la nostra iconica “zappetta” per distruggere e ricostruire il mondo a nostro piacimento, scegliendo anche la modalità in cui farlo.

Se vi sentiti ispirati, c’è il Creative Mode nel quale potete dedicarvi alla costruzione senza che nessuno vi disturbi; volete la sfida? Nessun problema, c’è il survival mode. Come dicevo prima: non siamo fan ma ne riconosciamo le qualità e vi consigliamo di provarlo per farvi un’opinione.

Child of Light

La cosa che ci piace veramente tanto dei videogiochi indie è che spesso, per ovviare al fatto di non poter puntare al fotorealismo a causa del budget risicato, sono dei gioielli stilosissimi. Child of Light rientra in pieno in questa categoria: ispirato all’animazione dello Studio Ghibli, il gioco è una gioia per gli occhi. Se a questo uniamo il fatto che, è anche un gioco di ruolo molto appagante da padroneggiare, diventa quasi automatico correre ad inserirlo nella lista dei prossimi acquisti.

Fez

Vi siete mai chiesti cosa possa succedere ad un esserino in due dimensioni quando viene inserito in un mondo in tre dimensioni? Se siete delle persone normali molto probabilmente no, ma è proprio questo scenario che vi mette di fronte il videogioco indie in questione; con il vostro magico Fez, infatti, dovrete manipolare lo scenario e ruotarlo per vedere le cose da prospettive diverse per rendere raggiungibili luoghi che prima non lo erano.

Fez, molto probabilmente, è stato uno dei primi videogiochi indie a far parlare di sè e ad aprire il mercato a tanti piccoli studi di sviluppo. A testimonianza di ciò, potete andare a guardarvi il bellissimo documentario Indie Game: The Movie.

Limbo

Un bambino indifeso in un’oscura foresta alla ricerca disperata della sorella. Limbo è una poesia in bianco e nero, una piccola perla, un gioco raffinato che sfrutta le meccaniche da puzzle game/platform per metterci di fronte alla sensazione di perdita e al confronto con il dolore.

Sono passati 8 anni dall’uscita di questo videogioco indie e ancora fioccano le teorie sulle implicazioni di quello che vediamo sullo schermo: secondo noi, questa è la parte meno importante perché crediamo che ad essere veramente centrali siano le sensazioni che il videogioco lascia al giocatore. Fidatevi, su questo punto Limbo non vi deluderà di certo: arrivati ai titoli di coda, siamo stati un minuto fermi con il joypad in mano, sconvolti da ciò a cui avevamo appena assistito.

The banner saga

La sentivate la mancanza di un bel gioco strategico di ambientazione fantasy, vero? Bene, non dovete aspettare oltre perché The Banner Saga è qui a soddisfarvi. Vi piacciono anche i vichinghi e la mitologia norrena? Meglio ancora, avete fatto bingo, perché il gioco ha esattamente questa ambientazione.

Ma dirò di più: a rendere questo videogioco indie davvero indimenticabile è soprattutto la grafica stilosissima, ispirata dai registi di animazione classici come Don Bluth (dice niente Dragon’s lair) e Ralph Bakshi (conosciuto anche come “quello che ha fatto il cartone del Signore degli Anelli”).

Inizialmente sviluppato da Stoic Studio per Microsoft Windows e smartphone, dal 2016 è disponibile anche per PS4 e Xbox ONE. Siamo arrivati al terzo episodio della saga e se aggiungiamo il fatto che ormai si trova a pochi spicci su tutti gli store digitali, diventa un crimine non portarselo a casa. Di seguito il trailer di The Banner saga 3.

Hotline Miami

videogioco indie: Hotline Miami

Vi piace l’estetica pacchiana, la musica e i colori fluo degli anni ‘80? Vi piace sparare ai mafiosi russi? Vi piace la violenza estrema, anche se stilizzata? Se avete risposto tutti SI al nostro test, dovete correre a comprare Hotline Miami. Rispetto ad altri videogiochi indie di questo elenco, questo ha una storia “leggera”, che comunque vi metterà alla prova: proverete, morirete, riproverete, rimorirete imprecando.

Sì, Hotline Miami è tutto qui: un titolo sfidante che vi spinge ad apprendere da ogni vostro singolo fallimento, ma che vi saprà donare tante soddisfazioni quando riuscirete finalmente a polverizzare con il fucile a pompa quel maledetto che vi ha ucciso venti volte!

What remains of Edit Finch

Aaaahhhh, i walking simulator! Croce e delizia! Mentre la gente si è infilata in una discussione senza fine chiedendosi se siano da considerare veri e propri giochi o meno, noi siamo entrati nella vita dei Finch e ne siamo rimasti affascinati.

Cosa bisogna fare in questo gioco indie? Come spiega bene il nome del genere, non bisogna far altro che passeggiare e interagire con gli oggetti: in questo modo scopriremo sempre più indizi per cercare di comprendere quella che sembra una vera e propria maledizione.

Valiant Hearts

Valiant Hearts: top 20 videogiochi indie

Se ancora non foste del tutto convinti che la guerra fa schifo, ci pensa Valiant Hearts a convincervi. Stavolta lo scenario è quello della Grande Guerra e stavolta il gioco è un puzzle game, ma ciò che lo contraddistingue è l’effetto che il giocatore si porta a casa: la voglia di uscire ed abbracciare il primo sconosciuto per creare un mondo migliore.

Eh sì, perché vedere le famiglie spezzate dalla stupidità della guerra, vedere come la Storia con la S maiuscola porti solo dolore, non può far altro che sortire l’effetto di aver voglia di urlare a squarciagola: “Mai più!”. Questo videogioco indie è stato sviluppato da Ubisoft Montpellier nel 2014 ed è oggi disponibile per PC Microsoft Windows, Xbox ONE, Playstation 4, iOS e Android.

This War of Mine

Giochi come questo sono fondamentali. Sul serio, belli i Wolfstein, belli i Battlefront, divertentissimo sparare ai nazisti, ma è importante che esistano giochi come This War of Mine a ricordarci che la guerra fa schifo. E lo fa nel modo più efficace possibile, ovvero mettendoci nei panni di civili che devono sopravvivere ad un assedio. Il gioco, quindi, si pone come un gestionale nel quale dobbiamo trovare ogni escamotage possibile per sopravvivere alla scarsità di cibo o agli sciacalli che vogliono approfittare di noi. Vi sembra già abbastanza straziante così? Bene, allora non scegliete mai il bambino tra i membri del vostro gruppo di sopravvissuti, altrimenti il vostro cuore rischia di andare in pezzi!

Super Meat boy

Fuori di testa… come altro si potrebbe definire un gioco che ha come protagonista un cubo di carne sanguinolento? Il fatto che il nemico giurato del protagonista si chiami Dr. Fetus è solo l’amabile ciliegina sulla torta. E cosa deve fare questo pezzo di carne? Deve districarsi in un platform estremo, dove le logiche di trial and error (soprattutto error) la fanno da padrone. Fenomenale è lo” splosh” e la strisciata di sangue causati dall’interazione del personaggio con l’ambiente. Piccolo Consiglio: memorizzate tra le chiamate veloci il numero del vostro confessore di fiducia, ne avrete bisogno. Questo videogioco indie è disponibile anche su Nintendo Switch.

Bastion

Un ragazzino si sveglia in un mondo che non c’è più. Il suo compito sarà quello di ricostruire cosa è successo e lottare con tutte le sue forze per trovare una soluzione. I Supergiant Games sono dei veri maestri dell’indie e con questo gioco di ruolo, apparentemente colorato e allegro, ci fanno vivere un’esperienza che ci porterà a dubitare di tutte le nostre certezze. Questo strepitoso videogioco, tra una citazione di Nietzsche e un dilemma morale, ci farà capire che “siamo quello che siamo stati”. Mi spiace, ma più di così non posso dirvi perché questo è un gioco che va giocato e non voglio fare spoiler.

No man’s sky

Questo gioco ha avuto una vita difficilissima: pompato al massimo dal marketing che lo ha reso oggetto del desiderio di molti, è stato ucciso dai giocatori non appena hanno avuto modo di metterci le mani sopra. E a ragione, diciamo noi: le promesse fatte erano veramente tante (infiniti mondi da visitare, senza mai poterne trovare due uguali, ad esempio) e, la maggior parte, nemmeno lontanamente mantenute.
Ma, allora, perché è in questo elenco? Perché, smaltita la rabbia per quello che avrebbe potuto essere e non è stato, No man’s sky rimane un videogioco indie affascinante dove alla narrazione scriptata dagli sviluppatori il giocatore deve sostituire il suo spirito di avventura e l’istinto di sopravvivenza. Il nostro consiglio è il seguente: giocate No man’s sky, ma fregatevene del centro dell’universo. Se riuscite anche solo minimamente a sentirvi come Matt Damon in The Martian, allora avrete vissuto una delle esperienze più interessanti nel mondo dei videogiochi.

Unravel

Unravel: tra i migliori videogiochi indie

Ciao sono un “coso” di lana e, grazie ad una gestione della fisica come non se ne vede in molti videogiochi, risolvo puzzle ed esploro mondi. Yarny, questo il nome del “coso” di lana, si muove di piattaforma in piattaforma e di ostacolo in ostacolo, srotolandosi proprio come un gomitolo. Ok, ma perché deve sbattersi così tanto questo personaggio? Fondamentalmente per ricostruire una storia… una storia che parla dell’amore, della sua presenza, della sua perdita e di come questo rappresenti un filo rosso nelle nostre vite. Questo videogioco indie è stato sviluppato dallo studio svedese Coldwood Interactive e pubblicato da Electronic Arts nel 2016 per PC, PS4 ed Xbox.

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